La nomina

Da Cefalù il nuovo delegato per Palermo della Società italiana di medicina generale

Tindaro Iraci, medico di Assistenza Primaria a Cefalù, specialista in Diabetologia e malattie del ricambio

Tindaro iraci
Francesco Magliozzo e Tindaro Iraci

Tindaro Iraci, medico di Assistenza Primaria a Cefalù, specialista in Diabetologia e malattie del ricambio, è il nuovo delegato della Società italiana di medicina generale  (Simg) per la provincia di Palermo. Il dottor Iraci subentra a Francesco Magliozzo. Le elezioni si sono svolte in occasione del Congresso regionale “Dialoghi di Palermo Medica” che si e svolto nella sede dell’Ordine dei medici di Palermo.

Chiediamo al neo delegato di tracciare un breve profilo della sua attività e quali sono gli obbiettivi che la Simg si prefigge. “Personalmente devo molto alla Simg, la mia formazione scientifica è infatti, per molti aspetti, avvenuta grazie al continuo stimolo ricevuto all’interno della Società. Il mio interesse è stato prevalentemente rivolto all’area metabolica, partecipando a numerose iniziative scientifiche, promosse dalla Società, a livello locale, regionale e nazionale”.

Tra tutti va ricordato il riconoscimento ricevuto per la pubblicazione del “Diabetes Screening Palermo Study”, uno studio realizzato nell’ambito della Simg di Palermo, che ha valutato, nel setting delle cure primarie, l’efficacia di una opportunistica strategia di screening per la diagnosi precoce del diabete mellito di tipo 2. Lo studio è stato presentato in prestigiosi Congressi internazionali, a Barcellona, Copenaghen e Monaco di Baviera. Ed è stato inoltre inserito nella piattaforma europea della Joint Action Chronic Disease come esempio di buona pratica clinica da scambiare tra i diversi Paesi europei.

Oggi la Simg si ripromette di programmare e realizzare alcune attività, considerate di primaria importanza per la professione:

1) Promuovere progetti di formazione di qualità, ad impronta prevalentemente generalista ma anche In aree di interesse specifico, certificando le competenze di medici esperti, che potranno diventare figure di riferimento nelle nuove forme associative e nelle Case della Comunità.

2) Promuovere una ricerca indipendente, da condurre nel mondo reale della Medicina Generale, con obbiettivi calibrati al setting delle cure primarie. Si potrà così far valere la specificità professionale della Medicina Generale, nella definizione dei nuovi standard clinici e organizzativi.

3) Curare i rapporti con le altre Società Scientifiche Specialistiche con l’obbiettivo di gestire la cronicità, con un approccio multidisciplinare integrato, attraverso strategie di cura condivise e personalizzate.

4) Porsi come interlocutori qualificati ed autorevoli nei confronti delle Istituzioni sanitarie, per meglio indirizzare e gestire le tante problematiche collegate all’assistenza primaria.

“Quindi – conclude il dottor Iraci – con la condivisione delle migliori idee e con la partecipazione di tutti i Soci, dovremo dare forza a un progetto unitario di crescita culturale e professionale e contribuire così al rilancio del nostro Sistema Sanitario Nazionale, garanzia di civiltà e benessere per il nostro Paese”.