Da cefalù

Dai Cavernicoli ai Cover…nicoli: il ritorno della musica popolare siciliana video

“Riunire i componenti rimasti dei Cavernicoli, riarrangiare i tre album e ristrutturare i brani tipici della cultura sicula, in particolare di quella cefaludese”: qui si concentrano Franco Fertitta, Gigi Nobile, Totò Re, Giuseppe Turdo e Vincenzo Turdo

Cover Nicoli cavernicoli

Cefalù. “Riunire i componenti rimasti dei Cavernicoli, riarrangiare i tre album in chiave diversa e ristrutturare i brani tipici della cultura sicula, in particolare di quella cefaludese” questo è il focus su cui si concentrano Franco Fertitta, Gigi Nobile, Totò Re, Giuseppe Turdo e Vincenzo Turdo, membri del complesso musicale “Cover…nicoli”.

Il gruppo nasce per riprendere tutte le canzoni del complesso originario dei Cavernicoli, soprattutto quelle inedite, mai suonate dal vivo, introducendo alcune novità, come la presenza e la mescolanza di più voci, e di altri strumenti, quali la fisarmonica e le percussioni. Inoltre, un tocco di innovazione è dato dal membro più giovane, Vincenzo, di 24 anni, che porta con sé passione per la musica, per il canto e l’attaccamento alla propria terra di origine; i Cover… nicoli sono anche un incontro tra diverse generazioni. La prima esibizione ufficiale che ha presentato il complesso al pubblico è del 2023.

Lo storico gruppo “Cavernicoli”

Ufficialmente il gruppo originario dei Cavernicoli nasce nel 1967, era composto da Antonio Augello, Nico Marino, Gigi Nobile e Pio Pollicino. Il nome del complesso fu attribuito dal giornalista Michele Bellipanni, che prese ispirazione dal locale in cui si esibivano i Cavernicoli, ovvero “La Caverna”, storico club situato in via 25 Novembre a Cefalù. Si unì al gruppo anche Leandro Parlavecchio nel 1969. “Eravamo un insieme di amici, ci unimmo come un teatro in cui ognuno aveva un proprio ruolo” – spiega Gigi Nobile- “Congiungevamo la musica con alcune rappresentazioni teatrali, in particolare di cabaret, facevamo satira politica e di costume, con il tempo e con l’esperienza siamo stati definiti come i nonni del cabaret siciliano”.

La prima esibizione fuori dalla “Caverna” , avvenne a Palermo nel locale Kalhesa, questo spettacolo fu per il complesso un trampolino di lancio, il punto di partenza a cui seguirono tante altre esibizioni in tutta la Sicilia.

Il giornalista e scrittore Melo Freni propose il gruppo alla casa discografica Fonit Cetra, iniziò così una collaborazione a cui seguirono la pubblicazione di tre vinili: “Un etto di Sicilia” (1973), “I canti di Furnari” (1975) e “Cavernicolivolissimevolmente” (1978). Nobile parla in particolare del secondo Lp “Furnari è un paese in provincia di Messina, l’allora sindaco Giuseppe Cambria, ci presentò una serie di frammenti di testi popolari antichi, furono necessari due anni di lavoro, perché abbiamo composto tutte le musiche e uniti tra loro i vari scritti”.

Nel 1976 Antonio Augello decise di lasciare il gruppo. L’apice del successo dei Cavernicoli, che avevano alle spalle una solida carriera live nei festival di cabaret e di musica folk, viene raggiunto nel periodo in cui il gruppo inizia a prendere parte a trasmissioni radiofoniche e televisive locali e nazionali, tra cui “Domenica In…” su Rai 1, condotta da Corrado. Anche Gigi Nobile lasciò il gruppo, a malincuore, nel 1979, ma ritornò a farne parte nel 2004, in occasione di una réunion del gruppo, avvenuta a Cefalù. L’attività ufficiale dei Cavernicoli si conclude con il loro ultimo spettacolo il 5 agosto 2010.

 

Cover Nicoli cavernicoli

 

I Cover…nicoli oggi

I testi interpretati sono tutti esplicativi della cultura siciliana e di alcuni suoi aspetti, quali la “fuitina” e i matrimoni combinati a distanza. Tra le canzoni più note troviamo “Aju saputo chi ti maritasti”, in cui ricorre il tema dei matrimoni di interesse, dietro i quali vi erano dei benefici economici, tale fenomeno ricorre anche nella cinematografia, ne è un esempio il film “Bello, onesto, emigrato Australia sposerebbe compaesana illibata” del 1971, diretto da Luigi Zampa e interpretato da Alberto Sordi e Claudia Cardinale.

Nei brani che il gruppo interpreta ricorre spesso l’utilizzo della metafora, dietro sui vi sono dei messaggi velati, quali dichiarazioni d’amore, e anche segnali di sfregio, come nella canzone “Vogghiu cantari e cantaturi sugnu”, in cui il protagonista è un ragazzo, che è stato disprezzato e ha voglia di rivalsa con la propria fidanzata e la relativa famiglia.

I Cover…nicoli, come scritto in un loro ritornello “Vogghiunu cantari” e oggi sono pronti ad esibirsi per consentire ad un ampio pubblico di avvicinarsi alle origini della musica popolare siciliana, che rappresenta un importante patrimonio immateriale da custodire e soprattutto tramandare per evitare che le tradizioni vengano perdute nel tempo.