Traffici illeciti

Le operazioni dei carabinieri a tutela del patrimonio culturale siciliano

Sono stati recuperati 3583 beni archeologici e 80 reperti di interesse storico. Oltre 450 i controlli e 41 denunce

carabnieri tutela patrimonio

Nel 2023, il comando dei Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale ha svolto attività di controllo preventivo, con l’ausilio dei militari del Nucleo di Palermo e della dipendente Sezione di Siracusa in molti ambiti di intervento, soprattutto: traffico illecito di beni archeologici e furti di beni culturali.

In particolare, il contrasto al traffico illecito di beni archeologici ha permesso il recupero di più di 3500 reperti archeologici, ben 3583.

Quanto ai furti di beni culturali, invece, c’è stato un decremento: 12 reati predatori (l’anno precedente 14), commessi rispettivamente in luoghi di culto, in luoghi espositivi pubblici, luoghi privati e biblioteche. In quest’ultimo caso, gli ammanchi sono emersi grazie a controlli inventariali relativi ad anni precedenti.

Il Nucleo ha attuato una duplice strategia di intervento: attività di prevenzione (con molteplici attività ispettive) e azione di contrasto (tramite indagini della polizia giudiziaria).

L’attività di prevenzione ha comportato 471 controlli con il fine di garantire sicurezza dei luoghi della cultura (musei, archivi, biblioteche, aree archeologiche tutelate da vincoli paesaggistici).

Le verifiche sono state effettuate anche nei confronti di esercizi commerciali di settore, con controlli in mercatini, fiere, antiquari (fondamentali per il contrasto alla ricettazione di beni rubati). Ragion per cui, i dati acquisiti vengono confrontati con quelli presenti nella Banca dati dei beni culturali illecitamente sottratti, gestita dal Comando dei Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale e che costituisce la più grande banca dati di opere d’arte rubate nel mondo.

L’azione di contrasto, sviluppata tramite le indagini di polizia giudiziaria, di propria iniziativa o su delega dell’autorità giudiziaria, finalizzata al recupero dei beni culturali trafugati e all’individuazione dei sodalizi criminali, ha portato allo stato di libertà di 41 persone per reati di varia natura (furto, ricettazione, contraffazione di opere d’arte e per reati in danno del paesaggio). Sono stati sequestrati beni culturali illecitamente sottratti per oltre 1500 milioni di euro e vi è stata l’esecuzione di 36 perquisizioni.

I beni recuperati sono stati riconsegnati a musei, chiese e soprintendenze competenti per territorio, allo scopo di garantirne la pubblica fruizione.

OPERAZIONI DI RILIEVO 

Tra le operazioni più significative, si evidenziano:

− Messina e San Pier Niceto (ME): il sequestro di 194 opere grafiche false, attribuite agli artisti Andy Warhol, Banksy, Picasso, Guttuso, Schifano, corredate da relativa falsa documentazione, sono state individuate in vendita su siti web dediti all’e-commerce. Le indagini sono state coordinate dalla Procura della Repubblica di Messina e condotte dalla dipendente Sezione Carabinieri TPC di
Siracusa, unitamente ai locali Comandi Stazioni Carabinieri;

− Palermo: il sequestro di un dipinto, olio su tela, raffigurante “Cristo asceso, tra le nuvole, attorniato da angeli e santi”, epoca XVIII sec., messo in vendita su sito web case d’asta. A seguito di controlli di siti dedicati all’E-Commerce, l’opera veniva individuata e le successive verifiche presso la Banca Dati dei Beni Culturali Illecitamente Sottratti confermavano l’illecita provenienza, poiché asportata a Nizza (Francia), nel 2009. Le indagini sono state coordinate dalla Procura della Repubblica di Agrigento e sono state condotte dal Nucleo Carabinieri TPC di Palermo;

− Noto (SR): il sequestro di un lotto di terreno privato, di mq. 7.000 (settemila), in area sottoposta a vincolo archeologico-paesaggistico, a seguito di indagini coordinate dalla Procura della Repubblica di Siracusa finalizzate al contrasto di reati in danno del patrimonio archeologico-paesaggistico, condotte dalla dipendente Sezione unitamente alla locale Stazione Carabinieri;

− Capo d’Orlando e Brolo (ME): il sequestro di sette opere grafiche, false nell’esecuzione e nella firma del maestro Guttuso, sono state individuate in vendita su siti web dediti all’e-commerce. Le indagini sono state coordinate dalla Procura della Repubblica di Patti (ME) e condotte dal Nucleo Carabinieri TPC di Palermo, unitamente alla locale Compagnia Carabinieri;

− Palermo: il recupero di un dipinto, olio su tela, raffigurante “Assunzione della Beata Vergine Maria”, epoca XVIII sec., messo in vendita su sito web case d’asta. A seguito di controlli di siti dedicati all’E-Commerce, l’opera veniva individuata e le successive verifiche presso la Banca Dati dei Beni Culturali Illecitamente Sottratti confermavano l’illecita provenienza, poiché asportata a Caggiano (SA) nel 1983. Le indagini sono state coordinate dalla Procura della Repubblica di Palermo e sono state condotte dal Nucleo Carabinieri TPC di Palermo, unitamente alla Sezione Elaborazione Dati del Comando Carabinieri TPC di Roma.

Nel corso del 2023, i Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale di Palermo hanno restituito:

– alla Biblioteca Ludovico II De Torres di Monreale (PA) n. 61 libri, di grande valore storico e culturale, risalenti al XVI Sec., trafugati negli anni ’80 del secolo scorso. I libri, rari e di pregio, che costituiscono delle vere e proprie rarità, di cui alcuni sono esemplari unici al mondo, sono stati individuati presso il Getty Museum di Los Angeles (Stati Uniti). Le indagini sono state coordinate dalla Procura della Repubblica di Palermo e condotte dal Nucleo Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale di Palermo e dal Reparto Operativo TPC – Cooperazione Internazionale di Roma, in collaborazione con l’ufficio Esportazione delle antichità e degli oggetti d’arte della Sicilia.

 

Carabinieri controllo

 

– alla chiesa di Santa Maria di Costantinopoli di Torre del Greco (NA), 2 paliotti in marmo policromo, di grande valore religioso e storico/culturale.

 

Carabinieri consuntivo

 

Questi manufatti sono stati trovati durante lo svolgimento di una indagine finalizzata al contrasto di reati in danno del patrimonio culturale in un’abitazione privata, conseguentemente a riscontro positivo della consultazione della Banca dati da cui è risultato che i beni erano stati oggetto di furto nel 2013.