Castelbuono

La scommessa vinta di Ypsigrock: non solo musica, cultura a tutto tondo fotogallery

Gianfranco Raimondo, uno dei tre fondatori, descrive la scintilla che li ha spinti a mettersi in gioco quasi trent’anni fa

Ypsigrock

Castelbuono. L’Ypsigrock è uno dei più importanti festival di musica indie e alternative-rock nel panorama internazionale, un’eccellenza madonita che si lega indissolubilmente con la tradizione, la cultura e l’ambiente circostante.

Tutto nasce da una passione sfegatata per la musica e i festival, dalla voglia di dare sfogo alle proprie passioni, assolutamente non trattate in Sicilia e nel Sud Italia nei lontani anni Novanta: è così che Gianfranco Raimondo, uno dei tre fondatori, descrive la scintilla che li ha spinti a mettersi in gioco.

Un evento che germoglia in un arido terreno siciliano, nel quale aleggiava una diffidenza verso eventi e generi di questa tipologia, ma che, nonostante problematiche, cadute e poca fiducia nel progetto iniziale, è riuscito, con costanti e innumerevoli sacrifici, a superare le attese e le più lungimiranti speranze dei propri fondatori.

Infatti Ypsigrock oltre a essere un evento è una filosofia di vita, una condizione metafisica nel quale ogni agosto si viene immersi, grazie alla quale ci si può perdere nelle tradizioni, percorsi etno-antropologici e luoghi caratterizzanti del patrimonio storico siciliano, che lascia un indelebilmente segno nella vita di qualsiasi spettatore.

Lo spettatore, appunto, si trova proiettato prima nel bellissimo contesto storico del borgo di Castelbuono, subito dopo circondato dalla natura incontaminata dell’Ypsicamping: è proprio questa forte identità unita al legame con il proprio territorio che rendono unico il festival.

Unico anche per la cultura alternativa, fortemente legata alla musica che viene proposta: infatti il festival ha come fruitori culturali persone altamente sensibili alle tematiche etiche e moderne, come l’ambiente, la parità di genere, il rispetto della sensibilità sessuale di ciascuno. È questa sensibilità che il festival vuole sostenere e rispecchiare, permettendo ai fruitori di inserirsi in un contesto che promuova una crescita culturale, scambi e un forte rispetto della propria identità personale.

 

Ypsigrock

A rendere ancora più particolare e intrigante il festival sono gli innumerevoli riti, le tradizioni ufficiali e non ufficiali che si sono innestate al suo interno e che sono diventate patrimonio dei suoi fruitori, che sempre di più si appassionano, entrano in un connubio mistico con i luoghi e i momenti caratterizzanti dell’evento, evento che ogni anno porta tra le vie di Castelbuono, e non solo, migliaia di amanti di questa musica.

E così Gianfranco Raimondo, nella chiacchierata con Cefablu, riflette fortemente sulla storia del festival, la sintetizza come una storia di amicizia, un sogno realizzato, una scommessa vinta su tre livelli: nazionale, regionale e locale. Una sfida che, a oggi, sta portando i frutti di innumerevoli anni di lavoro e sacrifici, sempre guidati dalla interiore passione per la musica e dal desiderio di promuovere, insieme ad essa, il patrimonio culturale, enogastronomico, e tradizionale Castelbuonese e siciliano.

E sulla 27esima edizione del Festival (leggi), il cofondatore è fiducioso nella grande risposta emotiva e affettiva del pubblico, di quel pubblico che è cresciuto insieme al festival, che si è mutato contestualmente a lui, rimanendo fedele alla propria grande passione: la musica e la vita da Ypsino.

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