Cinema e dintorni

Cinema e dintorni

“Un luogo a cui tornare”

Andate al cinema da soli e andateci per scelta, non ve ne pentirete

Nuovo cinema paradiso
“Nuovo cinema Paradiso”

Lasciando teorie e analisi a chi spettano, voglio inaugurare questa rubrica partendo dall’idea che, per me, il cinema è prima di tutto un luogo. Un luogo fisico a cui recarsi, volontariamente, da un punto A e verso un punto B. Che siano vari chilometri o qualche metro, poco importa. Un luogo che tutti noi immaginiamo in maniera ben chiara: una sala al buio, poltrone, uno schermo, a volte un sipario e un proiettore.

Al cinema ci si va per varie ragioni e ognuna di queste è legittima e sacrosanta: per distrarsi, per riflettere, per noia, per i popcorn, per incontrare qualcuno, per non incontrare nessuno, per abitudine, per curiosità. Quando vado al cinema, so di star cercando un’esperienza a tutto tondo, non paragonabile ad un film visto sul divano di casa, comoda nella mia intimità, con decine di migliaia di distrazioni sempre in agguato. E questa esperienza raggiunge il suo massimo potenziale quando la faccio in solitudine.

 

Il meraviglioso mondo di Amelie

 

Più volte mi è capitato di confrontarmi con persone che non sono mai andate al cinema da sole, spiegando che l’idea mette loro tristezza. Per me, la tristezza è che non l’abbiano mai fatto.

A queste persone dico: andate al cinema da sole e andateci per scelta.

Perché? Mi chiederete. Nella pratica, non cambia nulla. La sala è sempre più o meno piena di altra gente con la quale si condivide la visione del film. Sí, è vero, vi risponderò. Ma andare al cinema da soli è una pratica del tutto diversa per più motivi.

 

The fabelmas

 

Da un lato, ci mette in una condizione di spettatori sin dall’arrivo in sala, ancor prima che inizi il film, diventando silenziosi osservatori di quello che accade fuori e dentro lo schermo.

Ci trasformiamo in testimoni di tutti i piccoli avvenimenti e movimenti che accadono nel buio della sala cinematografica: chi arriva prima, chi arriva tardi, chi tira fuori vivande e bevande ad oltranza.

Chi commenta i trailer con un “Bello questo!” e chi non riesce a trattenersi dal dire la sua alla persona accanto. Chi amoreggia, chi sbuffa, chi ride ad alto volume, chi tossisce, chi si commuove e pure chi, indignato, abbandona la sala anzitempo.

Improvvisamente, andare al cinema diventa una specie di esperienza sociologica dove noi siamo gli scrutatori e le scrutatrici sul campo.

Del resto, tutti noi andiamo al cinema per una ragione e viviamo le storie raccontate in maniera distinta. A chi non è capitato di trovarsi in disaccordo riguardo al significato o alla qualità di un film?

 

Once upon a time in Hollywood

Benché tante storie vengano percepite come universali, ognuno e ognuna di noi trae le proprie conclusioni. In un momento storico nel quale tutti e tutte ci sentiamo in diritto e in dovere di esprimere la nostra opinione, in maniera ansiosa e immediata, chi va al cinema in solitudine ha la preziosa opportunità di tenersi queste opinioni per sé, di darsi il tempo di approfondirle e di riflettere su ciò che vede e ascolta, senza dover immediatamente condividere dubbi e sentenze.

Se il cinema è uno strumento di riflessione, allora andarci per conto proprio è il massimo esercizio di autocoscienza e di esplorazione di noi stessi.

Viviamo in un mondo in cui l’essere soli viene accompagnato da un campanello d’allarme, declassato a sinonimo di tristezza e di abbandono. Penso piuttosto che il problema sia che non siamo più abituati a stare soli per scelta, alla bellezza del silenzio e di riservare del sano tempo ai nostri pensieri.

Torniamo a vedere la solitudine come un’opportunità e il cinema come luogo perfetto dove esercitarla, un luogo che ci accoglie per come siamo e che non giudica, un luogo al quale sempre tornare.

Andate al cinema da soli e andateci per scelta, non ve ne pentirete.

* Margherita Lo Verde nasce nel 1993 a Palermo e cresce a Cefalù fino all’età di 18 anni. Intraprende da subito gli studi di cinema, specializzandosi successivamente in regia e produzione cinematografica e realizzando vari progetti come regista. Attualmente, vive a Madrid e lavora come aiuto regia tra l’Italia e la Spagna.