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Una piscina per Cefalù: grande sogno, il Comune cerca finanziatori

In passato due tentativi non riusciti. Ora, dice il sindaco Tumminello, "studiamo un nuovo bando di project financing che possa attrarre investitori"

Piscina nuotatore (Immagine Pexels)
(Immagine Pexels)

Cefalù. Quello degli impianti sportivi nella cittadina normanna è un tema decisamente caldo, molto sentito e discusso non solo dalle associazioni, ma anche dagli stessi cittadini. Lo si percepisce ascoltando le conversazioni fatte per strada o agli eventi sportivi, ma è palpabile anche dalle iniziative promosse nel corso degli anni da parte delle società.

Già da tempo il sindaco Daniele Tumminello ha dichiarato di voler “rimettere lo sport al centro dell’agenda politica comunale”.

Abbiamo precedentemente trattato, nella fattispecie, gli avanzamenti dei lavori in contrada Santa Barbara (allo stadio comunale) e quelli della palestra della scuola media Porpora e le relative aree giochi che comprendono anche l’elementare Botta (leggi): i lavori sono a buon punto e procedono anche al netto di qualche interruzione (non di natura organizzativa o legata a problemi di sorta).

Ma c’è un altro potenziale nuovo impianto che Cefalù (Soprintendenza compresa) sogna da anni: una piscina comunale coperta. Sono stati due gli avvisi esplorativi emanati durante la precedente amministrazione Lapunzina, pubblicati rispettivamente nel 2020 e 2021.

Il progetto iniziale prevedeva una piscina coperta semi-olimpionica da 8 corsie e 180 cm di profondità, una vasca per bambini e anziani da 8,20 mt x 8,20 mt dotata di rampa e una profondità massima di 120 cm, infine una vasca idromassaggio da 4,20 mt x 3,00 mt che fosse profonda 70 cm. A queste si sarebbe aggiunta una gamma di servizi quali gli spogliatoi, ma anche sauna e cabina massaggi, per un ammontare stimato di 1.967.000 euro.

L’esito, in entrambi i casi, fu negativo. Da allora non ci sono stati risvolti o sviluppi concreti poiché non è stato possibile trovare ditte edili interessate alla realizzazione di quest’opera, sfumata prima ancora di raggiungere la fase del progetto esecutivo.

Nei circa tre anni che sono trascorsi, gli associati della ASD Nuoto Zenit Cefalù (rifondazione della precedente Nuoto Kepha) hanno continuato a svolgere egregiamente, come sempre, i propri allenamenti sia all’aperto – alla spiaggia del Lungomare Giardina -, sia indoor alla piscina comunale di Isnello.

Sono innumerevoli i sacrifici che questi ragazzi continuano a compiere, mettendo da parte gli impegni personali e lavorativi per cercare di mantenere un ritmo di almeno tre allenamenti a settimana, ma che spesso finiscono per occupare gran parte della loro giornata. Ancor di più lamentano enormi disagi legati alle reti viarie che collegano i comuni circostanti, e una situazione (già in partenza) di svantaggio in gara dettata dai pochi allenamenti.

 

Nuoto Zenit Cefalù: da sx a dx Maria Cassata, Cosimo Rinaudo, Rossella Portera

Ciononostante, l’impegno e l’agonismo non sono mai mancati, consentendo alla squadra di compiere veri e propri miracoli in termini di risultati sportivi. Al netto delle enormi difficoltà, la Nuoto Zenit ha raccolto svariati ori e argenti nei Master del circuito palermitano, regionale e nazionale, senza dimenticare i buoni punteggi fatti registrare a livello mondiale.

Il consiglio direttivo della Nuoto Zenit Cefalù sogna una nuova “casa” in cui poter svolgere le proprie attività, trascinato dalla passione travolgente del presidente Cosimo Rinaudo (nella foto qui sopra tra Maria Cassata consigliere e Rossella Portera vice presidente e segretaria) che porta avanti questa “battaglia” da tutta una vita: noi abbiamo sentito il sindaco Tumminello per un breve confronto sulla situazione.

Una piscina comunale coperta rappresenta ancora una vostra priorità?

“Quello della piscina comunale per noi è un grande sogno. Da anni riceviamo richieste dalle associazioni e dalle famiglie e, anche con la passata amministrazione (insieme a Rosario Lapunzina), abbiamo sempre cercato di spingere su questo tema, senza però trovare ditte edili interessate. È qualcosa che manca in questo momento, ma stiamo preparando un nuovo bando”.

In cosa consiste questo nuovo progetto?

“Il bando a cui stiamo lavorando consiste in un project financing che ci possa consentire di individuare un privato a cui fornire la concessione della struttura per un tot di tempo. Ci sembra la strategia migliore per investimenti a lungo termine e di alto costo come questo”.

Qual è il margine di manovra per le casse comunali?

“Al momento il Comune non dispone delle risorse finanziarie, ragion per cui ci sembrava opportuno ragionare su una strada più efficace, con un bando e un impianto strutturati diversamente, in modo tale da ridurre i costi e attrarre maggiormente gli investitori. Anche l’area individuata è cambiata, passando dall’area del cimitero a quella situata in contrada Ogliastrillo”.

Indubbiamente il potenziale di questa struttura è immenso, non solo sul fronte sportivo…

“Assolutamente. Confidiamo di poter regalare alle associazioni una struttura adeguata e moderna, in grado di ospitare manifestazioni importanti e stimolare il turismo di natura sportiva, ma i benefici di un impianto del genere non si fermano qui. Pensiamo ad esempio alle strutture sanitarie come il San Raffaele Giglio, che potranno far fronte alle patologie e le disabilità con strumenti all’avanguardia”.

Un luogo di aggregazione sociale come questo rappresenterebbe un fiore all’occhiello per la città, e sarebbe fondamentale per tutti coloro che sono affetti da patologie e non possono spostarsi.

Innegabili anche i benefici psicofisici che si estenderebbero a ogni fascia d’età, senza dimenticare il piano occupazionale ed eventuali corsi di abilitazione per assistente bagnanti, che abbatterebbero il tasso di mortalità e i costi sulla sanità. Gli appassionati, i praticanti o anche soltanto i curiosi non mancano di certo e – dato anche il boom di richieste fatto registrare dalla Nuoto Zenit Cefalù – il bacino d’utenza di iscritti e potenziali atleti potrebbe solo aumentare, affidandosi a delle solide basi che solo un’ottima scuola come la nostra sa fornire.

Insomma, le associazioni e l’amministrazione tentano da lungo tempo di “smuovere le acque”; sognare non costa nulla, ma perché tutto questo diventi realtà occorrerà trovare i finanziatori.

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