Arriva il commissario

San Mauro, i dissidenti: “Non è il sindaco che appoggiammo”; Minutilla: “Mossi da rancore”

Al capolinea l'amministrazione eletta nel 2020: si torna al voto. Le ragioni dei 7 consiglieri staccatisi dalla maggioranza spiegate da Adriana Scialabba, quelle del primo cittadino nella lettera ai cittadini

Municipio San Mauro castelverde
Il municipio di San Mauro Castelverde

San Mauro Castelverde. Il sindaco Giuseppe Minutilla era già dimissionario quando, lo scorso primo marzo, il Consiglio comunale si è espresso in merito alla mozione di sfiducia nei suoi confronti, sfiducia proposta dal neo-gruppo consiliare “Liberi Insieme”, costituito a dicembre 2023 da 7 consiglieri eletti nella lista “SiAmo San Mauro”, unica lista in campo nel 2020 con la quale lo stesso primo cittadino ha vinto le elezioni.

La sfiducia e le dimissioni che hanno portato alla nomina del commissario fino al 9 giugno quando il paese madonità tornerà alle urne sono gli atti conclusivi di un vero e proprio terremoto politico che ha scosso la comunità di San Mauro. Un terremoto le cui radici sono da ricercarsi ben oltre gli ultimi mesi.

Prova a spiegarle Adriana Scialabba, consigliera più giovane della neonata compagine “Liberi Insieme”: 25 anni, laureata in Scienze del Turismo, si candida con la lista “SiAmo San Mauro” nel 2020 perché reputa il dottor Minutilla un sindaco che ha “oggettivamente operato” e, in quanto giovane, sente di voler dare il proprio contributo alla comunità in cui vive.

“Purtroppo – spiega Scialabba – dopo la vittoria alle elezioni, le difficoltà per il sindaco e la sua compagine non si fanno attendere: scoppia la pandemia, i progetti rallentano e la costruzione di una squadra coesa si arena. Iniziano i primi alterchi. Il primo cittadino compie scelte depauperando il Consiglio comunale, al quale viene chiesto di approvare delle delibere di Giunta o progetti, senza che venga chiesto un parere in fase di stesura. Un esempio per tutti: le statue commemorative di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, ai quali sarebbe stata intitolata anche la piazza di allocazione”.

Il progetto viene approvato all’unanimità dal Consiglio, il quale però, visionati i lavori, reputa l’intervento assolutamente inadatto dal punto di vista iconografico, per cui chiede di bloccare l’opera trovando una netta opposizione nel sindaco che “addirittura mette in dubbio il nostro amore per la legalità, quando per noi l’omaggio ai due magistrati uccisi dalla mafia doveva passare da una rappresentazione veritiera della realtà”.

Insomma, sintetizza la consigliera,”se qualcosa funziona in paese è merito del sindaco, se non funziona è colpa dei consiglieri nemici della contentezza”. Così ha inizio una progressiva lacerazione tra le due parti che, dice Scialabba, più volte si è tentato di ricucire, senza risultati.

Lo strappo definitivo a proposito della ormai nota “altalena gigante”, idea proposta da privati e successivamente partecipante al bando indetto nell’ambito dell’operazione Fondi Comuni Marginali. “Un gruppo di consiglieri inizia a porre domande, in qualità di organo di controllo, soprattutto circa una delibera riguardante la riapertura per la terza volta del suddetto bando, delibera che, tra l’altro, non viene pubblicata, come ordinariamente avviene, sull’Albo Pretorio del Comune”. Una questione spinosa che peraltro ha portato alle dimissioni del vicesindaco Mauro Rosario Occorso.

 

San Mauro Castelverde consiglieri Liberi insieme
I consiglieri di Liberi Insieme

 

Da quel momento in poi, la situazione si fa ancora più tesa: “Contro i consiglieri dissidenti, che il sindaco chiama ‘la banda dei sette’, e che accusa di essere ‘mossa da rancore e invidia’. parte una serie di attacchi e minacce di querela. Il gruppo denuncia atteggiamenti censori di Minutilla anche a danno di semplici cittadini che pubblicano sui social contenuti di dissenso.

Gli ultimi atti

Il gruppo consiliare “Liberi Insieme”, che vede tra le sue fila anche il presidente del Consiglio Giuseppe Maccataio e l’ex vicesindaco Occorso, presenta quindi una mozione di sfiducia al sindaco. Quattro giorni dopo Minutilla deposita le sue dimissioni, accompagnate da una lettera aperta ai cittadini. La mozione viene ugualmente votata e approvata a maggioranza nominale nel Consiglio Comunale del 1° marzo.

Questi continui attacchi e contrattacchi di fatto hanno spaccato in due la comunità locale: chi rimane fedele al sindaco perché identifica in lui l’unico che ha fatto qualcosa per il paese, chi invece si oppone accusandolo di mancanza di imparzialità.

Mentre l’attuale vicesindaco Antonino Daino non risponde alla nostra richiesta di commenti, sottolineando che l’argomento è stato affrontato più volte in precedenti, e informandoci che la fase politica cittadina è mutata, il primo cittadino Minutilla è molto esplicito nella lettera aperta rivolta ai cittadini. Promettendo di continuare a servire il paese, commenta: “Fuori siamo un modello, dentro ci ingolfiamo con lotte intestine, presi come siamo dalle nostre meschinità, dai nostri sguardi piccoli, dai nostri egoismi; facciamo a gara per annullarci e seminare conflitto”.

 

San Mauro Castelverde: Giuseppe Minutilla Antonino Daino
Giuseppe Minutilla e Antonino Daino

 

E prosegue, spiegando di non essersi mai accontentato del tirare a campare: “Nella mia azione di sindaco ho sempre perseguito l’interesse del paese ottenendo risultati incontestabili e di fondamentale importanza: dalla strada San Mauro-Gangi alla S.P. 52 Bivio Convento-S.S.113, dalla messa in sicurezza della chiesa di S. Maria de Francis alla costruzione della nuova scuola elementare, alla Zipline, sino alla contestata autorizzazione per l’ Altalena Gigante”.

E ancora: “Chi oggi fa correre un simile rischio alla nostra comunità non dimostra un attaccamento reale a San Mauro”.

Ecco, conclude la consigliera Scialabba: “I nostri tentativi di riavvicinamento si sono rivelati inconcludenti. Ci siamo resi progressivamente conto che il sindaco che avevamo supportato nel 2020, non era più lo stesso”.

Cosa ci riserveranno le elezioni non è ancora dato saperlo, dalla lettera di dimissioni trapela una volontà di ricandidatura del sindaco uscente: sicuramente possiamo affermare che si preannuncia una campagna elettorale con fuochi di artificio annessi.

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