Pillole dal Gal Hassin

Pillole dal gal hassin

Ancora tanta lattuga da coltivare prima di Marte

Molto rimane ancora da mettere a punto prima del grande balzo del genere umano sul suolo marziano

Astronauta e serra (Nasa)
L’astronauta Shane Kimbrough accanto alla serra Veggie a bordo della ISS. Crediti: (foto NASA/ISS)

Gli astronauti a bordo della Stazione Spaziale Internazionale (ISS) devono consumare pasti correttamente bilanciati in base alle loro esigenze alimentari e svolgere una regolare attività fisica per mantenersi in forma.

Se il nostro orologio indica le 7 del mattino, quello degli astronauti indicherà le 6 del mattino, ossia a bordo della ISS si segue il Tempo Coordinato Universale (UTC), quello che un tempo veniva indicato come GMT (Greenwich Mean Time). La sveglia suona proprio alle 6 lassù, a 400 chilometri di quota. Ed è possibile chiudere la propria attività lavorativa alle 20, un’attività molto più intensa di quanto si immagini.

Indubbiamente, gli astronauti vivono per circa sei mesi in un luogo insolito dove poter osservare la Terra da un’angolazione unica che nessuno di noi potrebbe avere affacciandosi dalla propria finestra, ma pochi sanno che i ritmi di lavoro sono piuttosto frenetici e stressanti e non tutti potrebbero sopportarli. Senza tener conto del fatto che non è possibile uscire “di casa” per sgranchirsi le gambe e prendere un gelato.

Gli astronauti sono comunque fortunati: non fanno la fila al supermercato. Il cibo e l’acqua di cui necessitano devono essere trasportati sulla ISS da opportuni cargo. La frutta o la verdura fresca devono essere consumate entro pochi giorni a causa del loro facile deterioramento. Gli alimenti liofilizzati vengono, invece, inviati almeno sei mesi prima dell’arrivo dell’astronauta stesso, in modo che quando inizierà a vivere nello spazio avrà già tutto quello di cui ha bisogno.

I materiali che occorrono all’equipaggio per vivere in questo spazio relativamente ristretto provengono dalla Terra. Veicoli specializzati come l’oramai in pensione ATV (Automated Transfer Vehicle), il Progress russo, ancora attivo assieme al cargo Dragon della compagnia privata SpaceX, Cygnus lanciato da Northrop Grumman e il futuro Dream Chaser della compagnia privata Sierra Space sono dei veicoli spaziali senza equipaggio umano che trasportano le provviste di cibo e acqua, vestiti e anche il materiale scientifico e tecnologico, da e verso la ISS.

Nel novembre 2023 l’Agenzia Spaziale Europea (ESA) ha diffuso la notizia della nascita di una propria navetta spaziale cargo, in modo da non dipendere dalle altre agenzie per il trasporto non solo di materiale ma anche di equipaggio umano. La ISS non rimarrà in orbita per lungo tempo, la sua dismissione dovrebbe avvenire entro il 2030, per cui ESA pensa al futuro con una navetta cargo che possa per esempio attraccare alla futura stazione spaziale lunare Gateway, in costruzione nei prossimi anni. La navetta cargo, denominata Low Earth Orbit Cargo Return Service, dovrà essere realizzata da partner industriali accuratamente selezionati fra i vari paesi europei che fanno parte di ESA, in modo da poter avere un veicolo pronto entro il 2028.

Da una decina di anni, tuttavia, a bordo della ISS sono iniziate numerose coltivazioni di verdura in microgravità all’interno di piccole serre: dopo i primi test, gli astronauti da circa tre anni mangiano lattuga, rucola, e altre verdure fresche a foglia larga e cresciute nello loro serra. Insalata, tortillas di farina e caffè in polvere sono oggi alimenti che fanno parte dell’alimentazione “spaziale”.

Ma c’è un problema. Un grosso problema. Dato che sulla ISS sono presenti numerosi tipi di funghi e batteri (come escherichia coli o salmonella), questi potrebbero infettare la lattuga con conseguenze anche gravi per gli astronauti. C’è ancora tanta strada da fare, potremmo dire “c’è ancora tanta lattuga da coltivare” prima di pensare ad un vero e proprio viaggio verso Marte.